lunedì 11 ottobre 2010

Non capita di rado che un giocatore venga sopravvalutato e additato prematuramente come il nuovo Maradona. Spesso bastano un paio di giocate in gioventù e subito si grida al campione, per poi venire sistematicamente delusi. Chissà, forse sono state proprio le grosse aspettative riposte in lui a far sì che Johnnier Montano non rispettasse le attese. Nato a Cali il 14 gennaio 1983, Johnnier, trequartista rapido dal sinistro micidiale, entra a 14 anni a far parte della squadra giovanile dell'America di Cali, una delle società colombiane più importanti. Le sue qualità tecniche sono impressionanti per un ragazzo della sua età: il confronto con i coetanei è improponibile ed a soli 15 anni arriva addirittura ad esordire in prima squadra. Acquistato dal Quilmes (serie B argentina), continua la sua ascesa, conquistando a suon di gol la convocazione nella nazionale Under 20 del suo paese. Al torneo di Tolone stupisce tutti: nonostante abbia diversi anni in meno rispetto agli altri partecipanti, risulta tra i migliori giocatori della competizione. Il Parma mette gli occhi su di lui e si assicura le sue prestazioni a partire dalla stagione successiva, il 1999/2000, anticipando tutti. Difatti Johnnier sta bruciando le tappe ed il 31 marzo 1999 debutta addirittura nella nazionale maggiore; a luglio disputa la Coppa America, strabiliando tutti e realizzando un gol contro l'Argentina. Arrivato a Parma, viene subito preso in simpatia dalla squadra: Cannavaro lo soprannomina Ciro ed il suo carattere estroverso mette allegria a tutti. Galleggia tra la primavera e la prima squadra per due anni, lasciando intravedere le proprie qualità: memorabile un gol siglato al PSV in UEFA nel 2001, inutile però ai fini della qualificazione. Il tecnico Malesani stravede per lui: quando nel 2001 giunge alla guida del Verona, non ci pensa due volte e vuole "Ciro" con sè: è la grande occasione per giocare con continuità. Chi vi scrive, credendo nella sua esplosione definitiva, quell'anno lo aveva addirittura acquistato al Fantacalcio...Le cose non andarono come sperato: 10 presenze e nessun gol, con la squadra che a fine anno retrocede e Johnnier che si fa notare soprattutto per delle fughe in Colombia. Ma il Parma dimostra di credere ancora in lui: nella stagione 2002/2003 lo gira al Piacenza, sempre in Serie A, nella speranza che Ciro torni a dare spettacolo. A parte la gioia della prima rete in A contro il Brescia, le cose vanno persino peggio che a Verona: sul campo non riesce ad incidere e fuori dal rettangolo di gioco finisce per inimicarsi la piazza. Dopo le vacanze di Natale, infatti, non si presenta alla ripresa degli allenamenti; nessuno ha notizie di lui fino a febbraio, quando torna improvvisamente a Piacenza, giustificandosi dicendo che la sua famiglia era stata minacciata dalla malavita colombiana. I tifosi non ci stanno e quattro teppisti finiscono addirittura per aggredirlo: la sua avventura con gli emiliani finisce lì. Il Parma è stanco delle sue bizze e vorrebbe cederlo: non trova tuttavia nessun acquirente e così deve trattenerlo fino alla fine del contratto, prevista per il 2006. Nel frattempo, viene mandato in prestito all'America di Cali prima e al Santa Fe poi: neanche l'aria di casa riesce a riportarlo in auge. Nel 2006, divenuto proprietario del suo cartellino, decide di emigrare in Qatar, all'Al Wakra, pensando di rilanciarsi in Medio Oriente. Ma non sarà così, anche a causa di un fisico ormai non proprio snello: rispetto ai tempi del Quilmes pesa una ventina di chili in più, arrivando a ridosso del quintale. Torna quindi in patria, al Cortuluà, squadra nota più per il suo legame con il narcotraffico colombiano che per le sue imprese sportive: non riesce ad emergere neanche lì. Cerca di ripartire quindi dallo Sport Boys, nella seconda serie peruviana: finalmente disputa un buon campionato, realizzando 34 presenze e 9 gol, guadagnandosi le attenzioni dell'Allianza Lima, la migliore squadra del Perù. All'Allianza gioca tre campionati fra alti e bassi, dovendo scontare anche una squalifica a causa di alcune irregolarità commesse al momento del suo acquisto (pare avesse contestualmente firmato un altro contratto per l'Universitario de Deportes!). Balza inoltre in questo periodo agli onori della cronaca per aver aggredito un tassista e sua madre (!), segno che la serenità nella sua vita privata è ancora lungi dall'arrivare. Per la stagione 2010/2011 i peruviani lo cedono in prestito al Konyaspor, squadra neopromossa nella massima serie turca. Montano è sempre lontano dalla forma fisica migliore, ma stavolta l'impatto è ottimo: all'esordio segna un gran gol al Gaziantepspor ed entra subito nel cuore dei tifosi, sbalorditi dalle sue capacità tecniche.

Quella che abbiamo appena raccontato sembra la carriera di un quarantenne, ma Johnnier ha solo 27 anni. E' improbabile che si riproponga ad alti livelli, ma mai dire mai...

Ecco il video del gol al PSV:




Un gran gol con la maglia dello Sport Boys:

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