giovedì 30 settembre 2010
Ecco il video di Diego impegnato a Mosca in un'iniziativa benefica per raccogliere fondi per i bambini malati di cancro (in totale sono stati raccolti 500 mila dollari):






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Nella rubrica "Rassegna stampa" raccoglieremo gli articoli che più ci colpiscono tratti da i siti web delle maggiori testate giornalistiche sportive italiane ed internazionali.


Il Principe azzurro di Napoli Hamsik insegue la 50ª rete

Marek Hamsik

Nella notte di Bucarest, dove gli azzurri affronteranno la Steaua in Europa League, il gioiello di De Laurentiis insegue la rete numero 50 da prof in squadre di club

BUCAREST, 30 settembre - La notte della stella, in questa Bucarest piovosa, s’illumina di Hamsik, di quel talento precoce che a diciannove anni si ritrova in Nazionale e poi al Napoli, che in tre stagioni e qualche spicciolo ha messo assieme 136 presenze con la maglia azzurra e che stavolta insegue la sua personale cinquantesima rete da professionista in squadre di club, dopo averne segnato uno con lo Slovan Bratislava, 10 con il Brescia e 38 in questa avventura partenopea tra campionato, manifestazioni europee e coppa Italia.

IL TOTEM - Il gioiellino inavvicinabile, quel brillante a diciotto carati ritenuto incedibile da De Laurentiis persino per cinquanta milioni di euro, è la cometa di un Napoli che ha cominciato a seguirlo immediatamente, sin dai suoi primi passi a Castelvolturno, e che da lui in Europa si è lasciato guidare attraverso guizzi e intuizioni che ne hanno certificato a più riprese il talento.

TRAGUARDO - Tra le pieghe della statistica, di questo stakanovista del Napoli, dunque, non solo il traguardo (che nel suo piccolo sa di evento) della cinquantesima rete con una squadra di club ma anche la soddisfazione di potersi sentire inamovibile, come racconta lo score di un avvio di stagione in cui Hamsik s’è fatto tutto d’un fiato e per intero i 450 minuti del campionato: lui e De Sanctis gli unici a non negarsi neppure un secondo. Il cielo è sempre più azzurro, a Marekiaro.
   

di Antonio Giordano tratto da www.corrieredellosport.it



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Etienne Capoue - centrocampista di proprietà del Tolosa


Etienne Capoue, nato a Niort l' 11 luglio 1988, è l'ennesimo prodotto di qualità transitato negli ultimi anni a Tolosa. Di chiare origini guadalupensi, ma ormai francese a tutti gli effetti, Capoue può definirsi il prototipo del centrocampista moderno, coniugando discrete doti di regia ad un'ottima capacità di interdizione. Dà il meglio di sè da centrocampista centrale, dove può fare sfoggio delle sue pregevoli qualità tecniche e di un buon senso della posizione, ma il suo tempismo e la sua grande velocità lo rendono all'occorrenza utilizzabile anche da difensore centrale. Destro naturale, i suoi difetti sono una non eccelsa abilità nel gioco aereo e talvolta l'eccessiva sicurezza nei propri mezzi, che lo porta a strafare. Chiaramente il fatto di giocare nel campionato francese (dove notoriamente i ritmi non sono altissimi) ne ha facilitato l'esplosione, ed è quindi da rivedere sicuramente in altre situazioni, ma non è certo un caso che il Barcellona abbia anche pensato a lui per il dopo Yaya Tourè, prima di virare su Mascherano.
Il suo contratto lungo mette il Tolosa con il coltello dalla parte del manico: probabilmente a giugno prossimo il club francese lo cederà, incassando l'ennesima plusvalenza, merito di una politica che, a giudicare dai risultati di questo inizio di campionato, sta dando ottimi frutti anche dal punto di vista dei risultati.

Ecco un video tratto da Youtube con qualche sua giocata:







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Di seguito riporto un articolo tratto dalla repubblica del 20 agosto 2010 e trovato sul sito republica.it che tratta della storia della seconda squadra di Amburgo: il St. Pauli. A prescindere dall'orientamento socio-politico di ognuno di noi l'articolo e la storia di questo club sono davvero simpatici ed ho ritenuto interessante postarvelo.

Il logo del FC St. Pauli

St.Pauli, i ribelli della Bundesliga la squadra più a sinistra del mondo


Prendete una squadra di calcio. Di quelle che non vincono mai. Prendete l' impegno sociale, una bandiera dei pirati, la lotta all' omofobia e al razzismo. Prendete il comunismo, il punk anni ' 80, la prostituzione libera, l' anarchia sociale e l' aria umida di un porto tedesco. Mettete tutto nel peggior quartiere della Germania. A quel punto avrete il St. Pauli Football Club, la squadra più a sinistra del mondo. Nel giorno in cui ricomincia la caccia ai campioni del Bayern, la Bundesliga ritrova anche quegli anarchici incalliti del St. Pauli, secondo club di Amburgo. L' ultima apparizione fu un disastro: nel 2002 solo 4 vittorie e una retrocessione. Poi ha vivacchiato, per lo più in III Divisione, fino a quando è passato nelle mani dell' impresario teatrale Corry Littmann, il primo presidente dichiaratamente omosessuale nella storia del calcio tedesco. Appena arrivato, Littmann ha capito che il St. Pauli non era una società come le altre. Qui contano i principi, bisogna essere fedeli alla linea. Tutto ciò che è business ed establishment viene apprezzato quanto un astemio in un pub amburghese. Bilancioe classifica sono dettagli. Una filosofia di vita stampata nello stemma: "Non established since 1910". Liberamente tradotto: rifiutiamo tutto ciò che è "sistema". Per trovare la sede sociale del St. Pauli bisogna infilarsi nel quartiere più malfamato di Amburgo, segnalato in tutte le guide europee come il posto da non visitare mai: il distretto a luci rosse Reeperbahn, vicino al porto. Nascondiglio per prostitute, ruffiani, spacciatori e criminali. Tutti tifosi del St. Pauli, naturalmente. La bandiera della squadra è il vessillo dei pirati, adottato dal club quando un gruppo di squatter lo portò per scherzo ai giocatori vent' anni fa. Da allorai tifosi si sono ribattezzati "i bucanieri". La leggenda del St. Pauli, squadra dai risultati sportivi irrilevanti senza fenomeni in campo, con in panchina il suo ex giocatore Holgar Stanislawski, nasce negli anni ' 80. Punk, artisti, prostitute, studenti e banditi bazzicavano tutti le vie di Reeperbahn. Risse, criminalità e guerre tra bande erano pane quotidiano. Poi la domenica occupavano i 35mila posti del Millerntor Stadium. In mano la bandiera dei pirati, o quella di Che Guevara. Addosso magliette contro il razzismo e il neonazismo. Ieri se n' è occupata la Cnn. È stata la prima società di calcio a promuovere campagne sociali. Ha ospitato il mondiale per nazioni non riconosciute, ha giocato contro Cuba per solidarietà a Castro, ha messo in piedi un torneo per rifugiati politici. Quanto basta per raccogliere - secondo Ufa Sports - 11 milioni di fan. Tifosi che decidono le politiche della società: di recente hanno impedito la vendita dei diritti del nome dello stadio, mossa che avrebbe portato nelle casse svariati milioni, ma giudicata commerciale. Così il St. Pauli ha solo due obiettivi: battere i cugini ricchi dell' Amburgo e rimanere fedeli alla linea. - FABIO TONACCI




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mercoledì 29 settembre 2010
Esilarante esultanza di Eto'o e compagni.



GRUPPO A

Tottenham-Twente 4-1
47' Van Der Vaart/To, 50' Pavlyuchenko/To, 56' Chadli/Tw, 64' Pavlyuchenko/To, 85' Bale/To

INTER-Werder Brema 4-0
21' Eto'o/I, 27' Eto'o/I, 34/Sneijder/I, 81' Eto'o


Inter 4
Tottenham 4
Twente 1
Werder Brema 1


GRUPPO B

Hapoel Tel Aviv-Lione 1-2
7' Bastos/L (rig), 36' Bastos/L, 79' Enyeama/H

Schalke 04-Benfica 2-0
73' Farfan/S, 85/Huntelaar/S


Lione 6
Schalke 04 3
Benfica 3
Hapoel Tel Aviv 0


GRUPPO C

Valencia-Manchester United 0-1
85' Hernandez/M

Rangers-Bursaspor 1-0
18' Naismith/R


Manchester United 4
Rangers 4
Valencia 3
Bursaspor 0


GRUPPO D

Rubin Kazan-Barcellona 1-1
30' Noboa/R, 60' Villa/B

Panathinaikos-Copenhagen 0-2
28' N'Doye/C, 37' Vingaard/C


Copenhagen 6
Barcellona 4
Rubin Kazan 1
Panathinaikos 0



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Tam Nsaliwa, difensore dall'intimo bizzarro


Bazzicando sul web ed in particolare sul sito di sport mediaset ho trovato questa simpatica foto del giocatore ex AEK Atene Tam Nsaliwa attualmente in forza al Lillestroem a cui in un contrasto di gioco è saltato fuori il tanga dai pantaloncini. E' proprio il caso di dirlo: de gustibus non disputandum est!
 




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Paradossale e simpatico al tempo stesso il teatrino tra l'inviato Sky Massimo Ugolini e l'allenatore del Napoli Walter Mazzarri che solamente una volta giunto ai microfoni di Sky nel dopo-gara si è reso conto che la partita Cesena - Napoli fosse termina col risultato di 1-4. Il tecnico, espulso per proteste, evidentemente deve aver lasciato gli spalti qualche minuto prima del termine della gara perdendosi così il bel gol siglato da Cavani al 90°. Insomma il giornalista informa la notizia: questa si che è informazione!





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Lavezzi e Mexes in uno dei Napoli - Roma degli ultimi anni

Settimana piena ed importante per il Napoli ed i napoletani: giovedì trasferta di Europa league a Bucarest mentre domenica al San Paolo sarà di scena il "derby del sud" tra Napoli e Roma.
Mentre i giocatori sul campo fanno il loro dovere per preparare al meglio i due eventi in programma i tifosi che, carichi di entusiasmo, sembrano aver superaro la delusione della sconfitta casalinga col Chievo hanno letteralmente preso d'assalto il botteghino: circa 1000 i biglietti venduti per la trasferta in Romania, ben 15000 quelli per Napoli-Roma (in prevendita solo per i campani).

Previsto dunque il pienone al San Paolo per cercare di abbattere l'ormai tabù Roma: sono oltre 13 anni (precisamente dal 13 maggio 1997) che il Napoli non batte in casa i giallorossi. In quell'occasione il risultato fu di 1-0 ed il gol-partita di Nicola Caccia. L'ultimo Napoli - Roma risale al 28 febbraio scorso ed in quell'occasione la squadra di Mazzarri dopo essere passato in doppio svantaggio riuscì ad agguantare il pareggio nei 15 miuti finali grazie alle reti di Denis ed Hamsik.

Insomma il messaggio per De Laurentis & co. è chiaro: per i napoletani l'aria mite delle zone alte della classifica crea un clima perfetto per spegnere i televisori sintonizzati sulle pay-tv ed andare a vedere la partita allo stadio.




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Cassano ed Enynnaya


Qual è la prima immagine di Cassano che vi viene in mente? Beh, non credo ci siano dubbi: l'esplosione di Fantantonio ha un giorno preciso, il 18 febbraio 1999, quando ridicolizzò l'intera difesa dell'Inter segnando nel finale il gol della vittoria del suo Bari. Ma non è del talento di Bari Vecchia che vogliamo parlare in questa prima puntata della rubrica "Dov'è finito?". Quel giorno sembrò infatti nascere anche un'altra stella, quella di Ugochukwu Michael Enyinnaya, nigeriano di Warri classe '81. Eh sì, perchè prima che Cassano scherzasse Simic e compagnia, il buon Hugo aveva già infiammato il San Nicola, segnando al 7' del primo tempo un gol d'antologia, con un tiro sferrato da oltre 30 metri. Tuttavia le strade dei due ragazzi terribili si divisero praticamente subito dopo quella partita, con Hugo che non riuscì più a ripetere simili imprese...
Eppure, la sua carriera era iniziata alla grande, anche prima di quel golazo che lo mise in mostra davanti al grande pubblico italiano. L'esordio nella serie A nigeriana avviene infatti a soli 16 anni, la convocazione nel'Under 20 del suo paese è quasi immediata, così come il trasferimento ai belgi del Molenbeek. 20 partite e 6 gol sono sufficienti ai dirigenti del Bari per decidere di puntare su di lui ed è così che nasce l'idea di portarlo in Puglia, inizialmente solo per rinforzare la squadra Primavera. Ma le qualità del velocissimo nigeriano (c'è chi giura di avergli visto correre i 200 metri in meno di 22 secondi) salgono subito a galla: dopo due spezzoni in prima squadra, arriviamo a quel fatidico 18 dicembre 1999... Forse la sua rovina fu che la gloria arrivò troppo presto, senza che avesse la maturità necessaria per sopportare il peso delle attese. Quel tiro da 30 metri finito all'incrocio dei pali rimase infatti quasi un episodio, anche a causa della sfortuna che si accanì su di lui: tanti infortuni, ed un enorme difficoltà a raggiungere quella continuità necessaria ad un giocatore delle sue caratteristiche , che faceva del fisico e della velocità la sua arma migliore. Fino al 2002 colleziona in maglia biancorossa poche presenze e solo altri 2 gol, prima di passare in prestito al Livorno, dove non ha sorte migliore. Dopo un positivo inizio, si perde anche lì, vittima dei soliti problemi fisici. Il ritorno a Bari e l'esperienza di Foggia sono altre due tappe negative della sua strana carriera, che sembra prendere una svolta quando nel 2004/2005 viene ingaggiato dal Gornik Zabrze, squadra polacca di prima divisione. Hugo accetta con entusiasmo, ma ben presto si scontra con una realtà ben diversa da quella italiana: il calcio è ad un livello mediocre e, soprattutto, i pagamenti tardano ad arrivare. Oltre al danno la beffa: nella Serie C italiana una norma impedisce il tesseramento di calciatori extracomunitari e dunque Hugo è praticamente costretto a restare in Polonia, dato che nessuna società di A o B ha più intenzione di puntare su di lui. Dopo 3 anni tra Lechia Zelona Gora e Odra Opole (seconda divisione polacca), Enyinnaya preferisce tornare in Italia e ripartire dal basso, firmando per l'Anziolavinio (Eccellenza). Dopo un anno in quel di Anzio, è scelto dal Meda (sempre Eccellenza) per rilanciare la società lombarda e più che per le sue prestazioni si rifà notare al grande pubblico per qualche apparizione al Gnok Calcio Show. Alla fine dell'anno la squadra però fallisce e lui si ritrova nuovamente senza squadra.
Non sappiamo se Hugo abbia ancora una volta voglia di ricominciare, ma siamo sicuri di una cosa: quello straordinario gol all'Inter e la sua esplosione di gioia meritano di essere rivisti.



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Gli entusiasmi di Roma e Milan ai gol di Mexes ed Ibrahimovic

GRUPPO E

ROMA-Cluj 2-1
69' Mexes/R, 71' Borriello/R, 78' Rada/C

Basilea-Bayern Monaco 1-2
17' Frei/Bas, 57' Schweinsteiger/Bay, 90' Schweinsteiger/Bay


Bayern Monaco 6
Roma 3
Cluj 3
Basilea 0


GRUPPO F

Spartak Mosca-Zilina 3-0 (partita disputata alle 18:30 ora italiana)
33' Ari/S, 60' Ari/S, 88' Ibson/S

Chelsea-Marsiglia 2-0
7' Terry/C, 27' Anelka/C (rig)


Chelsea 6
Spartak Mosca 6
Marsiglia 0
Zilina 0


GRUPPO G

Ajax-MILAN 1-1
23' El Hamdaoui/A, 36' Ibrahimovic/M

Auxerre-Real Madrid 0-1
81' Di Maria/R


Real Madrid 6
Milan 4
Ajax 1
Auxerre 0


GRUPPO H

Partizan Belgrado-Arsenal 1-3
15' Arshavin/A, 33' Cleo/P, 72' Chamakh/A, /83'Squillaci/A

Braga-Shakhtar 0-3
57' Luiz Adriano/S, 72' Luiz Adriano/S, 92' Costa/S


Arsenal 6
Shakhtar 6
Partizan 0
Braga 0



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martedì 28 settembre 2010
Francesco Moriero - fino al 25 aprile scorso era l'allenatore del Frosinone



Complice sicuramente l'ultima sconfitta per 1 a 0 nel derby di sabato al Castellani di Empoli il presidente dell'U.S. Grosseto Camilli ha esonerato il tecnico Apolloni.

Sarà Francesco Moriero, ex calciatore di Inter e Napoli, ed allenatore del Frosinone fino allo scorso aprile a prendere il suo posto sulla panchina biancorossa.
Moriero:"Giocherò con un 4-2-3-1, attaccando senza palla. "
Il 41-enne pugliese di Lecce alla sua quinta stagione come allenatore, è parso motivato e con le idee abbastanza chiare nella conferenza stampa di presentazione tenutasi ieri presso la sala stampa dello stadio "C. Zecchini".

Camilli: "Moriero ha carta bianca dal punto di vista tecnico. E se a gennaio vorrà rivoluzionare la squadra, faremo piazza pulita".
 Tanta anche la fiducia del presidente al tecnico che ora dovrà dunque rimboccarsi le maniche per sollevare l'ormai suo Grosseto dalla terz'ultima posizione del campionato cadetto magari partendo subito bene sin da sabato nello scontro casalingo contro, guarda caso, il suo ex Frosinone.



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