mercoledì 29 settembre 2010
Cassano ed Enynnaya


Qual è la prima immagine di Cassano che vi viene in mente? Beh, non credo ci siano dubbi: l'esplosione di Fantantonio ha un giorno preciso, il 18 febbraio 1999, quando ridicolizzò l'intera difesa dell'Inter segnando nel finale il gol della vittoria del suo Bari. Ma non è del talento di Bari Vecchia che vogliamo parlare in questa prima puntata della rubrica "Dov'è finito?". Quel giorno sembrò infatti nascere anche un'altra stella, quella di Ugochukwu Michael Enyinnaya, nigeriano di Warri classe '81. Eh sì, perchè prima che Cassano scherzasse Simic e compagnia, il buon Hugo aveva già infiammato il San Nicola, segnando al 7' del primo tempo un gol d'antologia, con un tiro sferrato da oltre 30 metri. Tuttavia le strade dei due ragazzi terribili si divisero praticamente subito dopo quella partita, con Hugo che non riuscì più a ripetere simili imprese...
Eppure, la sua carriera era iniziata alla grande, anche prima di quel golazo che lo mise in mostra davanti al grande pubblico italiano. L'esordio nella serie A nigeriana avviene infatti a soli 16 anni, la convocazione nel'Under 20 del suo paese è quasi immediata, così come il trasferimento ai belgi del Molenbeek. 20 partite e 6 gol sono sufficienti ai dirigenti del Bari per decidere di puntare su di lui ed è così che nasce l'idea di portarlo in Puglia, inizialmente solo per rinforzare la squadra Primavera. Ma le qualità del velocissimo nigeriano (c'è chi giura di avergli visto correre i 200 metri in meno di 22 secondi) salgono subito a galla: dopo due spezzoni in prima squadra, arriviamo a quel fatidico 18 dicembre 1999... Forse la sua rovina fu che la gloria arrivò troppo presto, senza che avesse la maturità necessaria per sopportare il peso delle attese. Quel tiro da 30 metri finito all'incrocio dei pali rimase infatti quasi un episodio, anche a causa della sfortuna che si accanì su di lui: tanti infortuni, ed un enorme difficoltà a raggiungere quella continuità necessaria ad un giocatore delle sue caratteristiche , che faceva del fisico e della velocità la sua arma migliore. Fino al 2002 colleziona in maglia biancorossa poche presenze e solo altri 2 gol, prima di passare in prestito al Livorno, dove non ha sorte migliore. Dopo un positivo inizio, si perde anche lì, vittima dei soliti problemi fisici. Il ritorno a Bari e l'esperienza di Foggia sono altre due tappe negative della sua strana carriera, che sembra prendere una svolta quando nel 2004/2005 viene ingaggiato dal Gornik Zabrze, squadra polacca di prima divisione. Hugo accetta con entusiasmo, ma ben presto si scontra con una realtà ben diversa da quella italiana: il calcio è ad un livello mediocre e, soprattutto, i pagamenti tardano ad arrivare. Oltre al danno la beffa: nella Serie C italiana una norma impedisce il tesseramento di calciatori extracomunitari e dunque Hugo è praticamente costretto a restare in Polonia, dato che nessuna società di A o B ha più intenzione di puntare su di lui. Dopo 3 anni tra Lechia Zelona Gora e Odra Opole (seconda divisione polacca), Enyinnaya preferisce tornare in Italia e ripartire dal basso, firmando per l'Anziolavinio (Eccellenza). Dopo un anno in quel di Anzio, è scelto dal Meda (sempre Eccellenza) per rilanciare la società lombarda e più che per le sue prestazioni si rifà notare al grande pubblico per qualche apparizione al Gnok Calcio Show. Alla fine dell'anno la squadra però fallisce e lui si ritrova nuovamente senza squadra.
Non sappiamo se Hugo abbia ancora una volta voglia di ricominciare, ma siamo sicuri di una cosa: quello straordinario gol all'Inter e la sua esplosione di gioia meritano di essere rivisti.



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